Il vecchio passaparola tiene il passo in un mercato globalizzato dove il consumer è bombardato da adv digitali: solo negli USA quasi la metà si affida ad esperienze personali e al passaparola quando deve decidere cosa e dove acquistare.

Nel mondo virtuale, iperconnesso (solo sul web), dove le relazioni si sviluppano in rete più che nel mondo reale, sembra quasi un paradosso affermare che per gli acquisti preferiamo rivolgerci a conoscenti o parenti. Eppure è così, almeno stando a quanto afferma il report “TalkTriggers”. Recensioni, ricerche online, spot in tv o in rete hanno un ruolo e un’influenza sugli acquirenti, ma non come il passaparola e l’esperienza personale di amici e parenti. In America questo trend è una certezza: quasi la metà dei consumer intervistati, soprattutto i più giovani, dichiara che i contatti personali e le esperienze vengono considerati come un’importante fonte di informazioni e consigli quando si cercano idee per lo shopping, quasi quanto le ricerche online.
Le percentuali evidenziano un quadro in cui i consumer, quando sono alla ricerca di informazioni per un potenziale acquisto, si affidano alle ricerche online (66%), oppure ai consigli di amici o familiari (45% e 46%). Quasi a sorpresa, i siti web dei produttori, e le pubblicità o i post sui social vengono presi in considerazione rispettivamente dal 35% e dal 25% dei consumer.
L’autorevolezza del passaparola
In America raccomandare un prodotto o un’azienda è una pratica diffusa: quasi l’83% dei consumer ha consigliato un brand tramite passaparola. Addirittura il 30% lo fa almeno una volta a settimana. Il dato interessante è il rapporto tra passaparola e influencer: se da una parte il 65% delle aziende è pronto ad investire nell’influencer marketing, il 25% dei consumer non si fida di alcuna celebrity. Interessante anche notare come gli utenti siano il 41% più propensi a fidarsi del passaparola di amici e parenti rispetto alle social media recommendation.
L’impatto del passaparola sulle decisioni di voto… e sulla scelta dei ristoranti
La metà degli intervistati si affida ai consigli di amici e parenti quando deve scegliere un ristorante, e una percentuale ancora più alta si affida ai consigli degli amici quando deve organizzare un matrimonio – circa il 331% è più propenso a percorrere questa direzione piuttosto che affidarsi alle pubblicità.
L’impatto del passaparola investe anche il settore della politica: in America, le fonti di informazione più influenti tra i votanti sono le esperienze personali, le notizie e gli amici/parenti. Le percentuali cambiano quando vengono presi come campione i più giovani: i Millennials sono il 115% più influenzati dal passaparola che dalle pubblicità.
