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Assistente vocale: cosa ha significato per consumer e business

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Esiste una relazione diretta tra utilizzo degli assistenti vocali e acquisti: circa il 39% dei consumer dichiara che l’interazione con l’assistente vocale ha influenzato le sue decisioni di acquisto, e il 73% tramite l’assistente vocale ha effettuato acquisti direttamente dal device. Lo studio di Invoca

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Abbandonare i click, tapping e l’utilizzo delle dita per compiere (quasi) tutte le operazioni sullo smartphone: da tempo gli assistenti virtuali e i comandi vocali sono diventati il mezzo attraverso cui compiere in maniera più rapida e semplice operazioni e richiedere informazioni. Gli smartphone sono ormai diventati strumenti inseparabili che utilizziamo per comunicare, fare acquisti, lavorare ed effettuare pagamenti. E sempre più operazioni vengono effettuate utilizzando gli assistenti virtuali. Stando ad un recente studio, solo in America l’uso di voice assistants aumenterà del 130%, coinvolgendo circa 35.6 milioni di utenti. Possiamo quindi dire addio ai click, ai tapping e agli scrolling? Sembrerebbe di si.
A beneficiarne di questa rivoluzione però non sono solo i consumer: anche se ancora agli stadi primordiali, l’intelligenza artificiale ha avuto un impatto positivo sui brand, in particolare sulle strategie di customer experience e customer engagement.
Invoca ha condotto uno studio sull’impatto degli assistenti vocali sul business, e ha scoperto che esiste una relazione diretta tra il loro utilizzo da parte dei consumer e andamento degli acquisti: circa il 39% dei consumer dichiara che l’interazione con l’assistente vocale ha influenzato le sue decisioni di acquisto.

L’utilizzo costante ne aumenta l’uso. Quanto più gli utenti utilizzano l’assistente vocale, tanto più non riescono a smettere di utilizzarlo: il 64% dichiara che da quando ha iniziato ad utilizzare l’assistente virtuale, ne ha fatto un uso più frequente. Viene quindi meno la pratica di cliccare o fare tapping: il 58% infatti ha sostituito l’abitudine a cliccare con quella di ricorrere all’assistente virtuale, il 35% lo utilizza per effettuare telefonate ad amici e parenti, il 28% per chiamate di lavoro.
I Millennials sembrano quelli più propensi all’utilizzo di questa nuova tecnologia: quasi la metà degli intervistati (49%) dichiara di guardare meno lo smarpthone da quando utilizzano l’assistente virtuale.

Gli effetti sul business. Il voice assistant è uno strumento utilizzato dai consumer anche durante il purchase journey: il 73% degli utenti tramite l’assistente vocale ha effettuato acquisti direttamente dal device, e il 39% dichiara che l’interazione con l’assistente vocale ha influenzato le sue decisioni di acquisto. L’utilità che i consumer ottengono dall’utilizzo degli assistenti vocali è talmente forte da spingere il 61% degli intervistati ad essere propenso ad ascoltare gli ads attraverso il loro voice assistant device in alcune situazioni – quando per esempio gli ads sono personalizzati sulla base delle domande fatte più frequentemente, o se gli ads sono incorporati nelle risposte.

Assistente vocale si, ma non lasciamo da parte il contatto con gli operatori. Il fatto che i consumer siano propensi all’utilizzo di nuove tecnologie e dell’assistente vocale non esclude la propensione dei consumer stessi a preferire il contatto con gli operatori quando qualcosa non funziona come dovrebbe. Secondo lo studio, infatti, quando si vuole acquistare un prodotto o contattare un’azienda, l’85% si rivolgerebbe direttamente alla ricerca online qualora la risposta data dall’assistente vocale non fosse completa, e il 76% dichiara che, qualora il device riuscisse a connetterlo facilmente ad un operatore in grado di fornire le risposte alle domande, preferirebbe questa soluzione all’assistente virtuale.

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Giornalista pubblicista, Copywriter & Blogger, dal 2010 si occupa di tematiche riguardanti il CRM e il Marketing, prima su CRM Magazine, attualmente su CRM Web News. - Profilo LinkedIn: http://www.linkedin.com/pub/matteo-giaccari/2b/5a3/53a

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