Scopriamolo nell’infografica di Quicksprout: le regole da seguire, le statistiche e il numero giusto su ogni Social Network
Tutto è cominciato con Twitter, per poi diffondersi su altri Social Network. Oggi quasi nessuno fa più a meno dell’hashtag per comunicare il proprio messaggio: possiamo, per esempio, aggregarci a gruppi e persone che discutono di un argomento (sport, musica, politica), o, al contrario, possiamo coinvolgere altri utenti, anche se esterni al nostro network.
Le potenzialità sono molte se vogliamo implementare il web e content marketing: esistono tuttavia delle regole da seguire per evitare che proprio gli hashtag penalizzino il nostro messaggio. L’infografica di Quicksprout permette di comprendere d più da vicino se gli hashtag sono realmente utili o meno, e soprattutto le regole da seguire sui più popolari social network.
Scopriamo così che:
- Twitter è il Social in cui funzionano gli hashtag più di altri: in media bastano due hashtag per avere retweet, assicurarsi engagement e veicolare efficacemente il messaggio; fare attenzione a non inserire più di due hashtag, altrimenti il post sarà penalizzato (17% in meno di engagement);
- Al contrario di Twitter, Instagram predilige l’abbondanza di hashtag: 11 o più garantiscono maggiore engagement e interazione;
- Su Facebook gli hashtag garantiscono un buon livello di engagement: con 1-2 hashtag, in media si verificano 593 interazioni per post;
- Google+ automatizza l’interimento degli hashtag, ma dà anche la possibilità di personalizzarli
Image courtesy of David Castillo Dominici at FreeDigitalPhotos.net
