Self Service e Customer Experience: sfide e prospettive.

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Secondo lo studio di Salmat, entro il 2020 i CX professionals prevedono che la percentuale di interazioni basate sul self-service passerà dal 37% al 61%, ma molti non testano l’efficacia degli stessi tool attraverso le opinioni dei loro clienti.

Secondo uno studio di Salmat, entro il 2020 si assisterà ad una crescita esponenziale dei tool che garantiscono il self service ai clienti, crescita dovuta alla domanda sempre più forte da parte degli stessi consumer – dal 37% al 61%, quasi il doppio.
Ma le aziende non sembrano essere pronte ad affrontare questo cambiamento: solo il 22% infatti ritiene che l’organizzazione interna possa offrire una migliore customer experience online, mentre la metà ha un progetto ma non lo segue o non ne ha.

solo il 22% infatti ritiene che l’organizzazione interna possa offrire una migliore customer experience online, mentre la metà ha un progetto ma non lo segue o non ne ha.

Un panorama complesso in cui le aziende rischiano di perdere buona parte dei loro clienti se non adeguano il loro modus operandi: il proliferare di canali di comunicazione le ha obbligate a dover rivedere le modalità con cui dialogano e interagiscono con i loro clienti.
Se da una parte sembra che si sia diffusa una cultura del customer feedback, della customer experience e del self-service, della riorganizzazione di procedure interne, della raccolta dati e strumenti online per avere customer feedback ad ogni punto di contatto con l’azienda, dall’altra ci sono ostacoli alla loro piena affermazione in azienda.

Lo studio di Salmat evidenzia alcuni dati e statistiche importanti che mostrano come il futuro sarà sempre più digital e sarà sempre più importante garantire alcuni elementi all’interno della più ampia customer experience online: