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Big Data: il 73% delle aziende pianifica un investimento

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Cambiano le modalità di interazione con i clienti, cambiano le abitudini e le aziende decidono di investire nei big data per avere ROI e migliorare la customer experience: la ricerca di Gartner

Raccogliere, elaborare ed analizzare i dati è una delle priorità delle aziende per avere ROI e migliorare la customer experience: secondo uno studio di Gartner, gli investimenti in Big Data continuano a crescere, tant’è che, nel 2014, il 73% delle aziende intervistate ha investito o ha in progetto di investire nei Big Data nei prossimi 24 mesi. Contestualmente diminuisce il numero di aziende che ridurrà gli investimenti, passando dal 31% del 2013 al 24% del 2014.
Si tratta ovviamente di una ricerca compiuta su 302 membri del Gartner Research Circle, ma che comunque dà l’idea di come l’aspetto “Dati” stia diventando centrale nelle strategie digital delle aziende.

Tuttavia viene sottolineato come all’aumento degli investimenti non sia seguito un aumento di progetti che coinvolgono i Big Data. Come sottolinea Nick Heudecker, Research Director di Gartner “nel 2013, solo l’8% delle aziende avevano progetti in corso riguardo i Big Data. Nel 2014 questa percentuale tocca il 13%  e, nonostante sia ancora poco, rappresenta comunque un consistente aumento. Tuttavia, il 6% delle aziende sta ancora raccogliendo informazioni sui Big Data e il 7% di aumento in progetti pilota ed esperimenti indica che le aziende stanno trasformando la loro visione e la volontà di esplorare le opportunità offerte dai Big Data”.

Le aree di interesse
Secondo Lisa Kart, Research Director in Gartner, sono principalmente due le aree di interesse che spingono le aziende a investire in Big Data per la soluzione di problemi: migliorare la customer experience e migliorare l’efficienza di processo. Gli investimenti riguardano tutti i settori aziendali, in particolare il settore communications and media che vede il 53% delle aziende che hanno già investito in Big Data, e il 33% che pianifica questo tipo di investimento.

Il volume e la varietà dei dati
Il volume è risultato l’aspetto che più di altri (varietà e velocità) è oggetto di maggiore attenzione: aumentare la mole di dati è l’obiettivo principale della raccolta dei dati, e anche il modo più semplice per raggiungerlo, attraverso una migliore memoria e capacità del computer.
La varietà dei dati è invece l’aspetto più oneroso e complesso: trarre valore da una varietà di fonti (social media feeds, free-form text etc…) non solo richiede un impiego di risorse, ma anche tool e skill per poter raggiungere gli obiettivi.
Per questo motivo molte aziende intervistate hanno deciso di porre l’accento sulle fonti tradizionali di dati per i loro progetti che coinvolgono i big Data: per esempio, sono in aumento le aziende che analizzano le transazioni (79%), mentre diminuiscono quelle che analizzano i log data. In diminuzione anche l’analisi delle fonti dei dati provenienti dai social media – profili e interazioni – probabilmente dovuta alla difficoltà di integrare le fonti dei dati dei social media con altre tipologie di dati.

 Image courtesy of photoexplorer at FreeDigitalPhotos.net

Giornalista pubblicista, Copywriter & Blogger, dal 2010 si occupa di tematiche riguardanti il CRM e il Marketing, prima su CRM Magazine, attualmente su CRM Web News. - Profilo LinkedIn: http://www.linkedin.com/pub/matteo-giaccari/2b/5a3/53a

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