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Come un cliente insoddisfatto può intaccare la brand reputation online

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Lo spiga un info-grafico di TrackUR riportando visibilità e “risonanza” dei principali Social Media e portali

Può un tweet o un post di un cliente insoddisfatto rovinare la reputazione online della nostra azienda? Si, almeno a giudicare dall’info-grafico di TrackUR – azienda che fornisce strumenti di social media monitoring – che, partendo dal “peso” che i più importanti Social Media e Portali hanno sul web, illustra gli effetti che un singolo commento negativo potrebbe avere sul web e sulla brand reputation.
Per esempio su Trip Advisor, probabilmente il portale più utilizzato nel settore della ristorazione/hospitality & travel: qui una cattiva recensione può diffondersi a macchia d’olio considerando che il portale ha 260 milioni di visitatori al mese e più di 100 milioni di recensioni. Oppure, restando in tema di blog e siti web, su Tumblr sono presenti 130 milioni di blog, e le pagine viste mensilmente sono 13 miliardi: facile immaginare l’eco che potrebbe avere un post negativo.
Ai siti web e ai portali si aggiungono i numeri considerevoli dei Social Media, da anni importanti strumenti di promozione e comunicazione: nonostante le differenze che esistono tra un Social e l’altro in termini di numeri (Twitter e Google+ oltre 500 milioni di utenti, Facebook oltre 1 miliardo, Flikr oltre 51 milioni) ogni post, commento, fotografia, immagine può in poco tempo essere condivisa, fare il giro del web e risultare “popolare”.

Per visualizzare l’info-grafico collegarsi sul sito web http://www.trackur.com/unhappy-customer-reputation-infographic

Matteo Giaccari

Giornalista pubblicista, Copywriter & Blogger, dal 2010 si occupa di tematiche riguardanti il CRM e il Marketing, prima su CRM Magazine, attualmente su CRM Web News. - Profilo LinkedIn: http://www.linkedin.com/pub/matteo-giaccari/2b/5a3/53a

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