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Analisi avanzate e algoritmi proprietari elementi di vantaggio competitivo

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Gartner prevede che entro il 2018 più della metà delle aziende globali competerà utilizzando analisi avanzate e algoritmi proprietari.

Image courtesy of pannawat at FreeDigitalPhotos.net
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La competizione nel mercato si fonderà sempre più sull’utilizzo della tecnologia, in particolare di strumenti di Business Intelligence: secondo Gartner entro il 2018 più della metà delle aziende globali competerà utilizzando analisi avanzate e algoritmi proprietari.

Sappiamo quanto è importante il processo di raccolta e analisi dei Big Data per competere nel mercato, ma in futuro saranno sempre più strategici gli strumenti di Advanced Analytics come Predictive analytics, Data mining, e Location intelligence per cogliere, prima dei competitor, nuove opportunità che offre il mercato.

Già nel 2016 si assisterà ad una crescita dell’Advanced Analytics (+14% e un fatturato di oltre $1.5miliardi di dollari), e per questo motivo, come sottolinea Jim Hare, Research Director in Gartner, sempre più aziende dovrebbero accelerare il processo di focalizzazione degli investimenti dal calcolo all’analisi avanzata. Inoltre già molte aziende stanno progettando e sviluppando degli algoritmi proprietari che permetteranno di rilasciare analisi più accurate.

Attivare nuovi tool di analisi avanzata non vuol dire mettere da parte software e applicativi che permettono di gestire al meglio il business (si pensi a software CRM, o a gli ERP), ma significa migliorare l’analisi di quello che succede sui social, in rete, sui canali tradizionali, e offrire ai clienti un servizio personalizzato, efficace e rapido.

Ma lo studio di Gartner prevede anche che:

  • entro la fine del 2018 solo poche aziende manterranno un approccio “rigido” per dimostrare la validità del loro algoritmo di analisi. Secondo Gartner, infatti, esistono dei fattori “etici” derivanti dall’utilizzo dei dati e dall’analisi che impattano sul business – come trasparenza, responsabilità, comprensione -, ma che raramente vengono presi in considerazione. In realtà Alan Duncan Research Director in Gartner ritiene che le aziende che scelgono di misurarsi con tali impatti “etici” saranno in grado di promuovere rapporti più produttivi e di fiducia con i propri clienti, fornitori e dipendenti, di migliorare il vantaggio competitivo e la brand loyalty, e di ottimizzare la presenza sul mercato rispetto ai concorrenti che non prendono in considerazione questo trend;
  • entro il 2018, l’unione del mercato degli algoritmi con l’ambiente del Platform as a Service (PaaS) semplificherà le sfide legate all’integrazione dei dati, al licensing e alla fiducia attraverso controlli sul trattamento algoritmico dei dati. Come dichiara Alexander Linden, Research Director in Gartner “La situazione odierna riguardo la condivisione dei dati è problematica. I genere i data provider non si fidano a consegnare agli utenti finali dati dettagliati ed event-level data. Dall’altra parte gli utilizzatori dei dati non amano la complessità relativa al data licensing e all’integrazione dei dati. Di conseguenza, si crea un ostacolo rilevante alla condivisione e monetizzazione dei dati”.
Giornalista pubblicista, Copywriter & Blogger, dal 2010 si occupa di tematiche riguardanti il CRM e il Marketing, prima su CRM Magazine, attualmente su CRM Web News. - Profilo LinkedIn: http://www.linkedin.com/pub/matteo-giaccari/2b/5a3/53a

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