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Le PMI italiane sempre più orientate al cloud pubblico

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Secondo una ricerca di Barracuda Networks, efficienza dei costi, flessibilità e semplificazione spingono le PMI italiane a propendere per il cloud pubblico, nonostante i timori legati alla sicurezza

Sono sempre di più le imprese italiane che scelgono i servizi di cloud pubblico o potrebbero farlo in futuro. Ad affermarlo è una recente ricerca commissionata da Barracuda Networks, Inc. (NYSE: CUDA) a Techconsult, che ha coinvolto 10 stati europei (Austria, Belgio, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Olanda, Polonia, Spagna e Svizzera) interpellando 900 specialisti IT, di cui 100 in Italia.

Dall’indagine emerge che la nuvola pubblica si sta rapidamente diffondendo in Italia e Spagna, mentre restano scettiche Germania, Austria e Svizzera. Questa significativa differenza dipende dalle caratteristiche del tessuto imprenditoriale: le realtà che vedono prevalere le organizzazioni di piccole e medie dimensioni e che sono state maggiormente colpite dalla crisi economica, preferiscono la nuvola pubblica per ragioni quali l’efficienza dei costi, la flessibilità e la semplificazione. In particolare in le aziende del nostro Paese sono le più propense a optare per la nuvola pubblica a livello europeo (53% contro una media europea 46%).

…la nuvola pubblica si sta rapidamente diffondendo in Italia e Spagna…

“Siamo di fronte a una maggiore propensione verso i servizi di cloud pubblico, segnale di un atteggiamento più pragmatico a seguito di una fase di incertezza”, ha commentato Wieland Alge, General Manager EMEA di Barracuda. “Non c’è quasi nessuna società che ignori i potenziali benefici in termini di costi, flessibilità e scalabilità associati alla nuvola. In Europa, molte aziende prevedono di ridurre i rischi attraverso l’implementazione di ulteriori misure di sicurezza. I servizi di cloud pubblico come Microsoft Azure o Amazon AWS sono infatti inclusi nei pacchetti di soluzioni di numerosi dipartimenti IT”.

Queste sono le principali tendenze emerse dall’indagine a livello europeo, con particolare attenzione alla realtà italiana:

•    Le unità di business hanno voce in capitolo: Nel vecchio continente è soprattutto il reparto IT a promuovere l’utilizzo dei servizi di cloud pubblico nella maggior parte delle aziende (54%), seguito dai responsabili delle business unit (30%). Solo un intervistato su cinque (21%) ritiene che i dipartimenti acquistino servizi cloud senza un coordinamento con il reparto IT. L’Italia è in linea con l’andamento europeo su tutti i fronti, con un’unica significativa differenza. Nelle aziende del Belpaese, il management promuove meno che nel resto d’Europa l’adozione del cloud pubblico (9% contro una media europea del 30%).

•    Riduzione dei costi vs timori per la sicurezza: Le opinioni sul cloud pubblico sono influenzate in tutta Europa da una serie di fattori. Il 58% degli intervistati ritiene che permetta di risparmiare sui costi, mentre il 40% crede che possa aumentare la flessibilità e la scalabilità. Poco più della metà degli IT Manager coinvolti afferma che la sicurezza sia uno dei principali timori quando si implementa un servizio di cloud pubblico, il 39% sostiene che esistano problemi di compliance e il 35% non vuole rinunciare al controllo. Nuovamente, l’Italia non fa eccezione, ma rispetto agli altri Paesi, la sfiducia generale verso questo genere di servizi è meno rilevante (6% contro una media europea del 18%).

Poco più della metà degli IT Manager coinvolti afferma che la sicurezza sia uno dei principali timori quando si implementa un servizio di cloud pubblico…

•    La sicurezza è una preoccupazione che riguarda sia il cloud sia i dispositivi on-premise: La maggioranza degli intervistati (66%) non pensa che le informazioni aziendali siano più tutelate nella propria infrastruttura. Infatti, se il 27% ritiene che i servizi segreti possano accedere inosservati ai dati su cloud pubblico, circa il 22% pensa che possano accedere senza controllo al server aziendale. In particolare in Italia, i professionisti IT temono meno che nel resto d’Europa che le agenzie di intelligence governative abbiano accesso ai dati memorizzati sui propri server senza che il proprietario ne sia a conoscenza (11% contro la media europea 22 %).

•    Collaborazione e Cloud vanno di pari passo: Scambio e trasmissione dei dati (38%), messaggistica (34%) e storage (34%) sono le aree in cui gli intervistati si dichiarano più propensi all’adozione del cloud pubblico, mentre solo il 24% degli specialisti IT coinvolti prevedono di utilizzare il cloud per la sicurezza. L’unico dato in controtendenza per l’Italia riguarda il trasferimento dei dati (9% contro una media europea del 15%), con gli specialisti IT meno propensi a questo utilizzo del cloud pubblico che nel resto del vecchio continente.

Scambio e trasmissione dei dati (38%), messaggistica (34%) e storage (34%) sono le aree in cui gli intervistati si dichiarano più propensi all’adozione del cloud pubblico…

•    La sicurezza è d’obbligo: Al fine di proteggere i servizi cloud, oltre la metà degli intervistati ha in programma l’implementazione di soluzioni di sicurezza aggiuntive rispettivamente per la rete (57%) e le applicazioni (53%). Solo il 18% risulta inattivo su questo versante. L’Italia è in linea con il resto d’Europa.

INFOGRAFICA_cloud pubblico

Image courtesy of Nongkran_ch at FreeDigitalPhotos.net

Giornalista pubblicista, Copywriter & Blogger, dal 2010 si occupa di tematiche riguardanti il CRM e il Marketing, prima su CRM Magazine, attualmente su CRM Web News. - Profilo LinkedIn: http://www.linkedin.com/pub/matteo-giaccari/2b/5a3/53a

1 Comment

  1. JuliaC
    18 febbraio 2015 - 12:13

    Il cloud fa ormai parte della nostra quotidianità lavorativa. Infatti, come sopra riportato, sono sempre di più le aziende che lo utilizzano, soprattutto grazie alle caratteristiche di flessibilità e riduzione dei costi che lo contraddistinguono.

    La ricerca oggetto di quest’articolo mette in luce, in particolare, le motivazioni che spingono le imprese italiane ad avvicinarsi al cloud pubblico e ai suoi servizi: come ben sappiamo, il tessuto imprenditoriale nazionale è caratterizzato da imprese di piccole e medie dimensioni, le quali sono alla ricerca costante di servizi che sappiano coniugare efficienza e contenimento dei costi. Personalmente, mi sento di condividere il pensiero delle aziende italiane: mai come in questo momento, difficile ma sfidante dal punto di vista economico, abbiamo bisogno di servizi che ci assicurino alti livelli di performance a costi gestibili, senza le rigidità delle reti tradizionali.

    A pari passo con l’aumento delle aziende che adottano i servizi cloud, crescono anche i timori e i dubbi legati alle loro misure di sicurezza; il nodo della questione è se siano sufficienti a proteggere i dati aziendali. Pur comprendendo questi dubbi, ritengo che i vantaggi derivanti dall’adozione e dall’impiego del cloud siano superiori rispetto alle possibili criticità che si possono incontrare lungo il percorso di implementazione di questo servizio. Le cifre parlano chiaro: il 53% delle imprese italiane, infatti, prevede di utilizzare i servizi di cloud pubblico, poiché ha compreso le sue enormi potenzialità. Certamente serve accortezza nella condivisione dei dati, ma ritengo che le misure adottate finora dalle imprese siano già garanzia dell’attenzione che esse dedicano a questa delicata questione.

    Julia Cozzi Xerox Spa – Europe Country Marketing Manager – Marketing & Communications Europe

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